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Martedì 30 giugno 2010
Riposo
Oggi è il giorno adatto da dedicare al riposo.
Come previsto in tabella, rimango in casa ed eseguo 30 minuti di stretching per cercare di eliminare tutte le tensioni muscolari e facilitare un buon recupero per domani.
Domani mi aspetta l’ultimo carico lattacido con delle ripetute brevi da 200, ma di questo scriverò nel prossimo post.
La giornata, in generale, è stata stressante anche dal punto di vista lavorativo e per fortuna è già giunta al termine.
Niente di più bello, in questi casi, avere un attimo per staccare la spina.
Più tardi una buona cena proteica e per adesso mi gusto questo momento.
Giovedì 17 giugno 2010
Riposo.
Oggi avrei dovuto correre, ma con la nuova impostazione del periodo specifico, eliminando un giorno di allenamento del microciclo, resto fermo.
Tutto sommato va bene così, non accuso molto il lavoro svolto ieri, ma i muscoli delle gambe hanno ancora qualche segno in memoria. Posso approfittare di questa scelta per portare a termine alcuni impegni personali che stavo rimandando da tempo. Sembra fatto apposta ma proprio questa sera tira vento e piove, godiamoci questo momento con il rilasante rumore dell’acqua e l’odore che emana la terra umida. Speriamo che per domani ritorni il bel tempo.

Martedì 1 giugno 2010
Riposo

Mercoledì 2 giugno 2010

Pista – 8km a 500 alternati

– stretching 10′
– corsa 4km 4’30”-4’40”
– 4 allunghi in progressione
– 8km 500 (1’45”-1’50”) + 500 (2’05”-2’10”)
– defaticamento 1 giro campo erboso
– corsa 3km
– stretching 15′
I tempi dei 500: 1’48”2’02”-1’492’06”1’48”2’07”1’50”2’11”1’49”2’12” 
1’50”2’09”1’51”2’13”1’45”2’00” tempo totale 31’29”.

 

Dopo il giorno di recupero mi aspettano tre giorni di allenamento consecutivi.
La seduta di oggi prevede 8 chilometri percorsi a 500 alternati, i primi più veloci i secondi un po’ più lenti. A prima vista si direbbe un allenamento più allegro che non 8 chilometri a ritmo uniforme, invece è molto più duro, perché i ritmi sono tutti e due sostenuti e diventa un lavoro martellante, non ti lascia il tempo di adattarti costringendoti ai continui cambi. Molto interessante vedere i vantaggi al lato pratico, si vedrà.

La seduta inizia con il solito momento dedicato allo stretching, poi partenza e  in corsa lenta mi avvio verso il campo scuola di piazza Veneto. Da sottolineare che oggi la seduta sarà particolarmente difficoltosa a causa del forte vento che pare non ci voglia più lasciare tranquilli. Dopo circa 2 chilometri sono arrivato al campo, per fortuna è aperto, oggi è giorno festivo e ho rischiato di trovare i cancelli chiusi, ma l’erba da annaffiare non permette la chiusura, così via passo attraverso il cancello socchiuso, il custode non dice niente per adesso sono stato fortunato. Avevo già programmato il garmin per eventuale allenamento in strada.

Compio altri giri nell’anello esterno alla pista fino a 4km in corsa lenta, e mi immetto nella corsia interna della pista. Effettuo 4 allunghi da 100m in progressione, imposto il timer e parto per gli 8 km. Il primo chilometro riesco a correrlo secondo i tempi previsti ma l’impedimento creato dal vento è veramente una palla al piede. Effettuo il secondo chilometro senza farmi prendere dal nervoso.
Si, cerco di controllare la situazione e ribalto la risposta all’azione controvento. Decido che il vento anziché essermi di peso mi sta aiutando. Infatti quando svolgo il tratto veloce cerco solo di non farmi rallentare troppo, e senza forzare più di tanto limito la perdita di secondi, così in maniera tale da non sprecare troppe energie extra allo sforzo normale. Quando devo effettuare il tratto un po’ più lento è il momento di spingere un po’ per non perdere ancora secondi. Perfetto funziona e così mi ritrovo a fine seduta con l’ultimo chilometro perfettamente allineato al tempo previsto ed in progressione rispetto ai precedenti.
Un giro intorno al campo erboso e mi riavvio verso casa con altri 3 chilometri in corsa lenta. Arrivato a casa mi appoggio alla ringhiera ed inizio gli allungamenti per quindici minuti.
Sensazioni – sto potenziando la forza delle gambe e in salita non perdono in spinta.

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