You are currently browsing the category archive for the ‘l’americanata’ category.

Giovedì 29 luglio 2010
Campo scuola
Nella giornata odierna, avrei dovuto riposare, ma, ultimamente la voglia di correre è tanta.
Decido di uscire anche oggi effettuando una semplice ora di corsa non invasiva e che non lasci tracce.
Il programma odierno :
– stretching 5′
– corsa 1h05 
– stretching 10′
Ho corso in agilità e controllando con molta attenzione l’intensità dello sforzo. Non è stato difficile, anche se come ho sottolineato più volte, per me tenere un passo in corsa lenta è più difficile rispetto ad un passo più veloce. Comunque sono soddisfatto di questa seduta in corsa rigenerante.
giovedì 22 luglio 2010
L’AMERICANATA.
Dopo l’anticipazione di questo genere di corsa, fatta pochi giorni fa in un altro post, ci tengo a mantenere l’impegno e provo a descrivere questo tipo di gara che è fantastica e allo stesso tempo anche un bellissimo allenamento di qualità.
La riuscita di questa gara dipende, in parte, anche dal numero dei concorrenti che è bene siano almeno una cinquantina.
Tutti gli atleti partiranno insieme per correre dei 400 metri ad eliminazione. Ogni 400 metri verrà eliminato l’ultimo arrivato o gli ultimi arrivati (2,3,4) dipenderà dal numero di partecipanti. 
Ci sarà un brevissimo recupero, che scatta quando giunge l’ultimo, e solitamente è di circa 30 secondi o 1 minuto. 
Non pensate sia semplice perché non lo è. Anzi è una vera corsa contro lo sforzo massimo. 
Le gambe iniziano a riempirsi di acido lattico già dal primo 400, perché si va a tutta per non rimanere imbrigliati nelle retrovie. Infatti dai primi giri c’è lo sforzo a tutta degli atleti che sanno di avere scarsa capacità nei giri successivi e tirano al massimo sin dall’inizio.
Non è semplice guadagnarsi la partecipazione al giro successivo, stando sempre concentrati, e, con quei 150 metri finali dove la ressa, le sgomitate, il pericolo di inciampare sui piedi di chi ti precede o di chi ti sta dietro richiede una grande attenzione a 360°. 
I trenta secondi o il minuto di tempo per recuperare volano via in un baleno. In quel breve istante non c’è il tempo per pensare ad altro oltre che a prepararsi per il prossimo giro.
Detto questo posso sottolineare che nell’esecuzione dell’Americanata sono riuscito a fare 10 giri, e che il tempo a giro a quel punto era 1’08”. Chiaramente il problema è, riuscire ad inserirsi nel gruppo dei primi, per non rimanere, prima della linea del traguardo, con un muro di persone davanti e quindi eliminato.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il pubblico dei runners che magari stanno già pensando di collaudare la formula.

Categorie