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Ore 07:00
Pista
scarpe – ds trainer 16
– stretching 10′
– riscaldamento 30′
– allunghi 5 x 100 – 18″/17″/18″/16″/17″
– 3 x 1000 recupero 6′
– 3’17” – 3’23” – 3’19” FC MAX 161 bpm
– defaticamento 20′
– stretching 15 x 1′
Quella di ieri è stata una giornata di recupero, non ho corso.
Anche i due giorni precedenti sono stati dedicati alla corsa lenta e rigenerante, lungo le rive del lago di Gusana.
Oggi non me la scampo, allenamento in pista, e per scelta, preferisco uscire alle sette anziché alle sei.
Il motivo è sempre lo stesso, devo dormire un po’ di più.
Corsa lenta e di riscaldamento fino al campo, proseguo nella pista fino ai 30 minuti.
Cambio scarpe, rifornimento d’acqua e via si parte per gli allunghi:
5 x 100 in 18″/17″/18″/16″/17″.
Non sono male ma sempre troppo lenti per il lavoro odierno.
Ho le gambe un po’ legnose, e la sensazione di stanchezza dei giorni scorsi non è ancora passata completamente, comunque sembra che quasi ci siamo.
Oggi si tratta di non mollare mentalmente, devo avere pazienza ancora per qualche giorno e poi sono sicuro di ritrovare la giusta condizione.
Mi allineo per la partenza: si tratta di un lavoro di ripetute sui mille metri da correre forte e a sensazione.
Primo mille, partenza forzatamente veloce, proprio non ci siamo, mi manca totalmente la fase di spinta, oggi l’avampiede è in sciopero.
Sostituisco la giusta spinta, con il controllo del movimento generale del corpo, cercando di eliminare ogni rigidità, delle bracia, del busto e delle gambe.
Non è sufficiente, sono ancora ai quattrocento metri e la vedo dura, comunque riesco a non mollare troppo e con controllo totale della situazione riesco a chiudere in 3’17”.
I sei minuti di recupero passano velocissimi, giusto il tempo di riportare i battiti a 90 per minuto ed è ora di ripartire.
La situazione è quasi la stessa del precedente mille, mancanza di una buona spinta dell’avampiede e gambe legnose.
L’unica preoccupazione è non calare troppo di ritmo, cerco di gestire al meglio e chiudo in 3’23”.
Non ho molto da aggiungere perché quando ci si trova in condizioni non ideali, tutto è lasciato alla capacità di reazione mentale, oltreché fisica.
Altri sei minuti di recupero, per fortuna sufficienti a far scendere i battiti nuovamente a 88 per minuto.
Terzo mille.
Ormai il più è fatto e questo è come perdere un po’ di zavorra per poter andare avanti un po’ più rilassato. Partenza, quindi, con un po’ più di convinzione.
Chiaro che non posso fare un miracolo, le gambe sono sempre legnose, ma riesco a gestirmi un po’ meglio del mille precedente, infatti gli ultimi quattrocento metri ho la capacità di andare in progressione e riportarmi quasi al tempo del primo mille, chiudo in 3’19” e con 161 battiti per minuto.