Venerdì 13 – 10 km facili
Sabato 14 – 7 km facili


Oggi la sveglia in tarda mattinata, alle 10. Ieri notte abbiamo fatto tardi (anzi questa mattina). 
Nonostante l’ora non me la sento di saltare la colazione e così, caffellatte, pane tostato e miele. Pian pianino, quindi, lentamente mi sveglio per bene. Quando mi sveglio così tardi ci vuole parecchio per carburare.


Ore 13 zona industriale di prato sardo: 


– Riscaldamento in corsa lenta per 15′
– 4 allunghi da 100 metri
– 15 km tempo 1h01’10” 
– defaticamento 5′, molto lento, finale camminando.


Questa mattina ho corso in compagnia dell’amico Antonio che mentre rientrava a casa decide di farmi compagnia per un’ora, facendomi da apripista con la sua mountain bike e indicandomi i passaggi per ogni chilometro. Il lavoro odierno era previsto con un passo medio tra i 4’15” e i 4’10” ma nonostante la fatica immensa, è uscito fuori un lavoro veramente sorprendente.


La parte iniziale, fino al chilometro cinque, forzo un po’ per riuscire a mantenere il ritmo anche se avrei scommesso di riuscire a correre con meno fatica. 
I successivi chilometri, fino al decimo, proseguono senza variazioni degne di nota. 
Nei successivi 2 chilometri, la fatica inizia a crescere in maniera esasperata e dal dodicesimo chilometro in poi è tutto una pena. 
Soffro enormemente e le sensazioni sono pessime. Tra il freddo e la fatica mi iniziano a far male le dita delle mani, ho dimenticato i guanti, cerco di batterle più volte ma niente da fare, le dita tendono a fare sempre più male ed inoltre il sangue del corpo sta lavorando per i muscoli delle gambe e tutto il calore si concentra nei quadricipiti. 
Tra un problema e l’altro riesco a distrarmi abbondantemente per dimenticarmi un po’ la fatica, finché ad un chilometro dalla fine mi rendo conto che anziché rallentare ho accelerato.
Nota – gli ultimi 3 chilometri sono sembrati lunghi quanto i primi 12. Non finivano più.
Il ginocchio accenna ancora qualche problemino e così anche le vie respiratorie ancora un po’ sofferenti. 
Al termine stanco morto, ma soddisfatto.